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mercoledì 13 giugno 2012

Relitto Santa Lucia Ventotene



 


VENTOTENE - Un nave postale carica di civili affondata durante la guerra con il dubbio che dietro ci fosse la volontà di colpire personaggi politici influenti, forse addirittura Benito Mussolini.
Il relitto negli anni diventa un paradiso per i subacquei. 
Quello del Santa Lucia, nave postale colata a picco il 24 luglio 1943 davanti a Ventotene, è un giallo lungo 65 anni. 


Oggi finalmente la verità per le famiglie dei 60 passeggeri che persero la vita, perlopiù civili e militari stanchi della guerra: fu un aereo inglese a colpire l'imbarcazione. 

Nessuna ragione politica si cela dietro a quell'operazione: fu solo pura, semplice e impietosa strategia militare. 

 La nave, un piroscafo di 452 tonnellate, era partita da Ponza per raggiungere Ventotene. A bordo molta gente comune, famiglie, bambini e qualche militare logorato dal conflitto. A circa due miglia dall'isola, un missile sganciato alle 10.08 spezzò in due l'imbarcazione, che sprofondò in meno di un minuto. I familiari delle vittime non seppero mai la reale ragione di quel bombardamento.

L'inchiesta sulle cause dell'affondamento venne condotta dalla Capitaneria di porto di Gaeta ma, complici i giorni difficili della guerra, non venne mai conclusa. Poi altre ipotesi contribuirono ad aumentare il mistero e il fascino di quell'episodio. Si parlò della presenza sul piroscafo di personaggi politici di spicco: gli alleati sapevano che la poltrona del Duce traballava e credevano che in quelle ore Mussolini potesse essere a bordo per essere portato al carcere di Ventotene. 


 In realtà l'imbarcazione non ospitava personaggi influenti e Mussolini fu effettivamente recluso a Ponza, dopo avere raggiunto via mare Ventotene: ma tutto successe la notte tra il 27 e 28 luglio, tre giorni dopo la tragedia del Santa Lucia.

La verità, che verrà raccontata da un documentario nel giorno del 65esimo anniversario, è giunta oggi che il relitto del Santa Lucia è una delle mete più gettonate dagli amanti delle immersioni. Ad affondare la nave postale fu un bimotore Beaufighter del 47esimo stormo della Royal Air Force, decollato dalla base alleata di Protville in Tunisia. Dietro a quell'operazione non si celava nessun complotto, non si cercava di abbattere nessun dittatore: si voleva semplicemente fiaccare il nemico, l'Italia.