Sono le 4.00 am quando la sveglia suona e mi fa' piombare giu' dal letto. Durante la notte non ho dormito molto, perche' nella mia testa continuavano a girare delle immagini che si ripetevano all'infinito e una domanda mi risuonava nella mente: "Chissa' che faccia avra' questo gigante che riposa sul fondo del mare..." Cercavo di immaginare di scendere giu' per la cima dell'ancora e quella sagoma scura ed enorme si avvicinava sempre di piu' ma non ruiscivo a scorgerne la forma... Forse e' stato l'effetto del cibo egiziano che mi e' rimasto sullo stomaco?!
Partiamo dopo poco per il porto di Sharm dove rimaniamo bloccati un bel po' per i soliti permessi della Polizia. Finalmente lasciamo la banchina; il viaggio e' lungo e sul ponte l'aria prima che faccia giorno e' fresca; la mi amica Francesca, che mi ha accompagnato nell'avventura, prima di partire mi ha detto che non sarebbe riuscita mai a prender sonno perche' lei quando viaggia non dorme mai, figuriamoci sul ponte di una barca... si addormenta dopo poco arrotolata nel suo telo da mare come una beduina.
La barca fila ma quella sensazione mista tra ansia di trovare una forte corrente ed emozione non mi molla e comincio a girare per la barca in cerca di qualcosa di indefinito con un occhio sempre ben rivolto al mare che si alza a vista d'occhio... Poi una voce rompe il silenzio:"Briefing! briefing!" E' la nostra guida, Karim che parla l'italiano meglio di me, con un accento che vagamente ricorda il milanese, infatti parlando scopro che e' Egiziano da parte del padre e Italiano di madre. Ci spiega tutto quello che c'e' da sapere sulla storia della nave e sulle immersioni che andremo ad effettuare e pian piano quel volto indefinito che mi e' giranto in testa tutta la notte comincia a farsi piu' chiaro...
Saremo i primi a scendere in acqua, il relitto sara' tutto nostro almeno per i primi minuti d'immersione... Mentre analizziamo la miscela che ci permettera' di rimanere piu' a lungo sul fondo l'emozione sale.
Continuiamo il nostro giro passando all'interno della cabina del comandante ed infine sul ponte di prua dove si trova un'enorme argano che sta' prendendo le sembianze di un reef con tanto di anemoni e pagliacci, ed ecco i vagoni cisterna che si innalzano davanti a noi perfettamente nella posizione che avevano quando sono stati caricati a dispetto delle locomotive che nell'esplosione hanno fatto il volo dell'angelo e sono atterrate sul fondo a 30 metri dalla nave...
Risaliamo cosi' in superfice per cambiare le nostre bombole e desaturarci un po' prima della seconda immersione!
Mentre prepariamo la nostra attrezzatura facciamo il briefing; questa volta effettueremo la penetrazione del relitto, ci armiamo quindi tutti di torcia e dopo circa un'ora di intervallo si riparte...
Ci buttiamo a capofitto all'interno delle stive che visitiamo partendo dalla stiva numero 3 nel piano inferiore; la numero 3 era destinata allo stoccaggio del carbone necessario per le caldaie, proseguiamo accedendo nella stiva numero 2.


Durante quei tre minuti tengo ancora lo sguardo fisso su quel gigante, quel gigante dal volto sconosciuto che avevo in testa la notte precedente. Ora finalmente quel volto mi e' ben chiaro ed anche il suo nome, THISTLEGORM.
LA STORIA
La storia dell' S.S.Thistlegorm inizia nei Cantieri di JL Thompson e figli a Sunderland.
Fu' proprio qui che questa possente nave da 9009 Tonnellate di dislocamento lunga 126,5 metri nacque.
Era
guidata da un motore a triplice espansione di flusso, costruito da Nord
Est Marine Engineering, che produceva circa 1860 hp e riusciva a far viaggiare la nave ad una velocità di 10,5 nodi. Questa nave faceva parte della serie "Thistle" di navi della linea Albyn. Ogni
peschereccio portava l'emblema della Scozia, il cardo, che ha
costituito il prefisso di ogni nome di nave seguito da una parola gaelica,
Thistledhu, Thistlegorm, Thistleglen e Thistlenuir.Nel settembre del 1941 aveva completato gia' tre viaggi di successo (l'America, l'Argentina e le Antille olandesi). Il successivo tuttavia, fu' destinato ad essere l'ultimo...

Il viaggio che porto' la nave nella sua ultima dimora è stato molto lungo e difficile; la Germania aveva il controllo di quasi tutto il Mediterraneo, per questo motivo i rifornimenti vitali che portava in grembo per l'IIIV Armata dovevano essere trasportati circumnavigando l'Africa attraverso Cape Town, ed infine giungendo in Mar Rosso per proseguire verso il Canale di Suez. Lasciò la Scozia il 5 settembre 1941 e procedette senza incidenti a Freetown, in Sud Africa, prima di superare il Corno d'Africa, passato il Madagascar, attraverso' il canale Mozambico, fino a raggiungere Aiden bunker dove rimase per due giorni. Da qui è stata scortata fino al Mar Rosso dalla corazzata leggera inglese HMS Cairo che doveva effettuare operazioni di sminamento del canale di Suez, fu' cosi' che il Thistlegorm si ancoro' nel reef di Sha'ab Ali. Qui è rimasta bloccata per 10 giorni a causa del naufragio della Tynefield che blocco' l'ingresso del canale di Suez.
La notte tra il 5 e il 6 ottobre un gruppo di bombardieri tedeschi (Heinkel He 111 - 27° Kampfgheschwader "Lowe"), decollati dall'isola di Creta con la missione di cercare e affondare la Queen Mary si imbatte nel Thistlegorm. Gli Heinkel bombrdano la nave ed una delle bombe lanciate finisce proprio sulla stiva numero 4 dove erano stoccate le munizioni. Le
esplosioni iniziali e secondarie spezzano quasi la nave in due e fanno sfrecciare in aria le due locomotive a vapore che si trovano sul ponte.
Il destino del Tistlegorm era ormai segnato, mentre affondava l'equipaggio che riusci' ad abbandonare la
nave venne portato a bordo della Salamanua e della fregata HMS Carlisle che si trovavano nelle vicinanze. L'equipaggio durante l'attentato riusci' comunque a colpire l'Heinkel che aveva sferrato l'attacco facendolo schiantare pochi chilometri a nord. Alle ore 01.30 del 06 Ottobre del 1941 il Tistlegorm finisce sul fondo del mare portando con se' 9 membri dell'equipaggio.
Dal diario del CAPITANO William Ellis: "Il 6 ottobre 1941 a circa le ore 01.00 del mattino, mentre la nave era ancorata nello stretto di Jubal (Gobal), sono stato svegliato dal suono di esplosioni e sono salito subito sul ponte. La nave aveva ricevuto un colpo diretto da un bombardiere nemico. La parte poppiera era avvolta dalle fiamme feroci, ho capito subito che non c'era alcuna speranza di poter salvare la nave. Ordinai cosi' di abbandonarla e poiché un quarto degli uomini si trovava a poppa vennero tagliati fuori dalla posizione delle scialuppe di salvataggio. Lanciammo' due barche tra le fiamme e gli uomini che erano al centro della nave riuscirono a farla franca. La corrente ci porto' alla deriva ma riuscimmo comunque a far salire tre o quattro uomini che erano saltati fuori bordo."

Nel 1991 il relitto del Thistlegorm è stato ri-scoperto da alcuni operatori subacquei locali ed oggi il relitto è diventato una meta gettonatissima da visitare per i subacquei di tutto il mondo.
Purtroppo questo fenomeno di esplorazione di massa sta' accellerando il processo di degenerazione delle srutture della nave a causa dell'effetto erosivo delle bolle d'aria
intrappolate all'interno ed il governo egiziano sta considerando di chiudere il sito
alle immersioni ricreative almeno per un certo periodo, in modo da
permettere la stabilizzazione del relitto stesso. Un'altro fenomeno che contribuisce al disfacimento del relitto e' la mancanza di punti di ancoraggio prestabiliti per le barche dei diving che vengono a visitarlo; ogni barca che arriva manda un uomo ad ancorare la Shamandura sul relitto stesso e questo ha causato svariati danni nel tempo considerando che il punto e' caratterizzato da forti correnti perche' si trova in mare aperto.
CARICO DELLA NAVE
Stanier 8F 2-8-0

• BSA M20 MOTO.
• MOTO G3L MATCHLESS
La G3L Matchless era una due posti a motore monocilindrico, con un cambio a 4 velocità. Progettata per l'uso nel deserto, divenne poi un veicolo per uso comune rifinita nella forma della Clubman G3.
• NORTON 16 H MOTO
Il Norton 16 h era molto simile alle moto BSA ed è stato ancora una volta appositamente progettato per i piloti delle Spedizioni nel deserto. 100.000 esemplari di questa moto vennero costruiti durante la Seconda guerra modiale.
• BEDFORD MW
Costruito su un telaio 15cwt, con un motore 6 cilindri Bedford, era versatile leggero.
• BEDFORD OY
Con quasi il doppio del carico utile del MW, il Bedford OY capace di muovere sino a 3 tonnellate era il camion principale dell'esercito britannico; ne vennero prodotti circa 72.000

• MORRIS CS8
Facilmente riconoscibile per il suo caratteristico cofano, questo camion e' stato dotato da Ford di 8 cilindri.
• FORD WOT 1
Il più grande dei veicoli nel relitto, questo camion doppio asse è stato usato per carichi pesanti ed era oltre 20 piedi di lunghezza. Solo un piccolo numero di questi veicoli sono stati prodotti per l'esercito.
• FORD WOT 2
Uno dei camion più comunemente usati, circa 60.000 esemplari prodotti; il veicolo era generalmente dotato di ribaltabile e tetto in tela.
• FORD WOT 3
Più grande della WOT 2, il veicolo era dotato di un motore Ford V8 85 cv.
• TILLING STEVENS TS19
La più grande delle camionette a 4 ruote nel relitto, lunga 6.4 m e pesante solo 400 kg ma capace di trasportare un carico utile sostanziale.
• UNIVERSAL CARRIER
Due di questi piccoli veicoli cingolati multiuso possono essere scorti nel campo di detriti tra le due sezioni del relitto. Costruito da Vickers Armstrong l'Universal Carrier e' stato utilizzato come supporto alla fanteria; di solito era dotato di cannoni leggeri Bren da qui il nomignolo che gli fu' attrituito 'Bren Carriers'. Alimentati da motori Ford V8 poteva raggiungere la velocità di 48 chilometri orari ed ospitava fino a 5 persone.
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TOUR 3D RELITTO S.S. THISTLEGORM Il sito FourthElement offre la fantastica opportunita' di poter effettuare un tour 3d del relitto con le foto dei punti di interesse.
Infine allego questo filmato che merita di essere pubblicato, buona visione!
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