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Post On: Racconti di viaggio

24/10/2012

Articolo inviato da Luigi Fusi:




UN PARADISO CHIAMATO 
PALAU




Febbraio 2010
Lascio la nebbia, il freddo e la pioggia milanese con in testa una meta a lungo sognata: la repubblica di Palau, piccolo staterello situato nell'Oceano Pacifico, a circa 500 km a est delle Filippine, nonché ex colonia USA divenuta indipendente nel 1994, famosa in ambito subacqueo per la biodiversità marina e per alcune tra le più belle immersioni del mondo.
Il viaggio è lungo: Milano... Dubai... Manila e, solamente una ventina di ore dopo... Koror!

Arrivo finalmente all'aeroporto a notte inoltrata ed immediatamente ho la prima brutta notizia: i telefoni italiani NON funzionano!!! Va beh... Ci penseremo... Adesso devo concentrarmi solamente sulle immersioni che mi aspettano il giorno seguente.
Raggiungo velocemente il Rose Garden Resort, delizioso insieme di edifici in legno aggrappati ad una verde collina dalla quale si gode un bellissimo panorama sulla baia! Prendo possesso della camera e, dopo neanche 5 minuti, cado letteralmente in coma...
Appena 4 ore dopo la sveglia suona: mi aspetta una giornata densa di sole, mare, pesci e paesaggi mozzafiato.


Per il Diving sono andato sul sicuro: ho scelto il Fish ‘n Fins, diving con quarant’anni di esperienza, il primo ad avviare l’esplorazione dei fondali di Palau dopo che Jaques Cousteau ne aveva scoperto il potenziale. Fin dal primo contatto ho capito subito di avere a che fare con una struttura davvero ben organizzata: ha un eccellente servizio navetta che viene a prenderci direttamente al resort, aspettando pazientemente che ognuno abbia finito di fare colazione. Arrivato al diving, ho giusto il tempo di conoscere velocemente i membri dello staff, firmare le carte di rito, scegliere il pranzo tra le numerose opzioni, prendere posizione in barca e preparare l'attrezzatura... Si parte!
Credetemi: muoversi in barca tra le Rock Islands è un'esperienza che ti rimane impressa nella mente... Centinaia di isolette di ogni forma e misura, ognuna con la base leggermente erosa dal mare a ricordare vagamente un fungo, coperte da una vegetazione color verde accecante ed inserite in un mare dalle mille sfumature!


Nella parte di mare racchiusa nella laguna non c’è un’onda, non un'increspatura, una quiete totale disturbata soltanto dal potentissimo motore della nostra barca! Oddio!... Sono forse morto ed approdato direttamente in paradiso?!?
Se il mare visto da fuori toglie il fiato, una volta indossata l'attrezzatura... Non esistono parole o immagini per descrivere la ricchezza e la varietà che ti si para davanti gli occhi! Squali Grigi ovunque, Squali Pinna Bianca, Napoleoni, Colubrine, nuvole di Barracuda, Aquile di mare ad ogni pinneggiata, Mante, Mobule... E ancora Tartarughe, Seppie, Tonni, gruppi di Carangidi talmente fitti da oscurare completamente la vista... E non è finita: una tale quantità di pesce, non può vivere che in un ecosistema sano! E di fatti la barriera corallina è in condizioni eccellenti: coralli duri e molli si alternano a distese di gorgonie impressionanti! È davvero uno spettacolo senza eguali!







Qui sopravvive ancora la Giant Clam, una Tridacna dalle dimensioni inquietanti! Difficilissima da vedere là dove una volta la faceva da padrona, a Palau puoi permetterti il lusso di vederne ben tre in un'unica immersione!
Entrando proprio nel merito delle immersioni, devo dire che a Palau non sono mai facili, richiedono tutte un minimo di esperienza e, solo chi ha una buona formazione, riesce a godersele completamente. Tutto questo nonostante i primi approcci tendano a far sottovalutare queste difficoltà: una volta entrati in acqua, la prima cosa di cui ci si rende conto, è la temperatura semplicemente perfetta! La muta da 3 mm risulta persino superflua se non per la protezione che ti offre dai coralli. Appena si inizia a scendere e a vedere i primi branchi di pesci che ti si avvicinano incuriositi, pensi di essere in un grande acquario... Tutto è perfetto: la temperatura, la visibilità, i pesci, i coralli... Perché mai mi hanno chiesto se avevo esperienza nelle immersioni in corrente e mi hanno dotato di questo curioso strumento, il reef-hook?!? Nel momento in cui iniziano a far capolino i primi Squali, cominci a capire di cosa stavano parlando: in corrispondenza dei drop-off (punti in cui il fondo del mare precipita letteralmente verso l’abisso), correnti ascensionali portano cibo direttamente in bocca ai predatori, con una furia ed una veemenza mai vista prima! È in quel preciso istante che devi affrettarti ad agganciarti ad uno scoglio con il reef-hook (un grande uncino con una corda legata ad un’estremità) prima che la corrente ti riporti in superficie in un battito di ciglia! 



Una volta ancorato saldamente alla roccia, non resta che gonfiare a dovere il Gav e godersi lo spettacolo straordinario che la natura offre quotidianamente nelle cristalline acque di Palau! A quel punto lo sguardo non sa più dove prestare attenzione... È come una immensa passerella carica di modelle che si spintonano per attirare l'attenzione del pubblico dando il meglio di sé! Sono tutt'ora convinto che, dietro le spesse lenti della mia maschera, i miei occhi si siano lasciati sopraffare da una tale bellezza versando più di una lacrima di pura emozione..... L'esperienza entra in gioco nel momento in cui si abbandona la sicurezza offerta dal reef-hook, per affidarsi alla forza delle proprie gambe e alla qualità delle pinne indossate! Cavolo che momenti!!!


Un consiglio prezioso: capisco che portarsi ogni volta la propria attrezzatura sia difficoltoso ma, a differenza di mute e Gav che ritengo possano essere affittati in qualsiasi posto nel mondo, portatevi sempre delle buone pinne nel bagaglio, erogatori revisionati di fresco e la vostra maschera personale! In corrente una muta scadente non rovinerà la vostra immersione, ma delle pinne troppo corte o morbide vi faranno durare una fatica mostruosa! Degli erogatori difettosi limiteranno la durata delle immersioni e una maschera che si appanna in continuazione o che presenta infiltrazioni a causa dell’usura, vi farà solamente innervosire impedendo di godervi quello che la natura ha da offrirvi!
Nei 10 giorni passati in quel paradiso, ho fatto ben 22 immersioni! Mi sono rimaste tutte nel cuore e non posso fare a meno di menzionarne alcune:



 



Blue Hole - Blue Corner

Sono due siti di immersioni uno di seguito all'altro che, solitamente, si fanno separatamente ma, in un'occasione in cui eravamo un gruppetto di "risparmiatori d'aria",li abbiamo fatti insieme... Two is megl' che one!!!
Appena immersi si cola letteralmente a picco all'interno del Blue Hole, una caverna davvero suggestiva, dalle pareti perfettamente verticali, popolata da migliaia di esserini tanto curiosi quanto interessanti.
Usciti dalla grotta, si prosegue a sinistra, in direzione del Blue Corner. Proseguendo sempre nella stessa direzione, la parete lascia spazio ad una vasta porzione pianeggiante, ed è lì che le cose iniziano a farsi serie: la corrente proveniente dal basso si fa via, via sempre più forte ma è sufficiente allontanarsi di qualche metro dalla linea del drop-off per minimizzare l'effetto ascensionale.


Improvvisamente fanno capolino i primi Pinna Bianca... Poi i Grigi... Poi un Napoleone... Un altro Napoleone! Un'Aquila di Mare... Un’Aquila di Mare alla testa di un foltissimo gruppo di Barracuda!!! Di punto in bianco, tutti i pesci che speravi di vedere in una ventina di immersioni, te li ritrovi davanti, tutti insieme! Quello è il Blue Corner! Non a caso Jacques Cousteau l'ha definito come uno dei migliori siti d'immersione AL MONDO! A quel punto devi avvicinarti quanto più possibile al drop-off, cercando di vincere la corrente per ancorare il reef-hook più vicino possibile al margine del precipizio: con tanta esperienza, si riesce a guadagnare un posto in prima fila... La prima fila di uno spettacolo inestimabile! L’unica accortezza è quella di risparmiare quanta più aria possibile perché, un minuto in meno d’immersione al Blue Corner, sono almeno una decina di occasioni perse di vedere qualcosa di sensazionale!



German Channel

Una volta entrati in acqua, si scende velocemente a quota -20m, e ci si apposta intorno ad una strana formazione di rocce disposte in cerchio, con un piccolo scoglio aguzzo posto al centro, e si aspetta...... Si aspetta che la fortuna faccia il suo corso!
Dopo neanche 10 minuti di attesa, come una caccia che si appresta ad atterrare su di una portaerei, vediamo letteralmente planare nella nostra direzione, una magnifica Mobula, il Diavolo di Mare! Si mette a nuotare in cerchio proprio davanti ai nostri occhi, perfettamente al centro tra il piccolo scoglio aguzzo e le rocce disposte a cerchio...Sembra ammaestrata!!! Mentre gira tranquilla, un piccolo esercito di pesci pulitori le si fa incontro, lei spalanca la
bocca e lascia gentilmente che i piccoli amici facciano il loro lavoro... Io avevo visto una cosa del genere solamente nei migliori documentari del National Geographic ma ora stava accadendo per davvero! Ci ha concesso mezz'ora di show: nessuno ha osato staccare lo sguardo neanche per un secondo, nessuno ha osato dire che stava finendo l'aria, che aveva freddo, ansia, narcosi... Non un fiato, niente di niente! Tutti quanti con i sensi intorpiditi, ammaliati dalla bellezza di quell'animale eccezionale!
Per non farci mancare niente, al termine dello show, abbiamo fatto un giro in cerca di altre cosa interessanti e, l'occasione, non ha tardato a presentarsi: siamo capitati in mezzo a quella che sembrava essere una nursery di Squali Grigi, circondati da 70/80 piccoli Squaletti che ci giravano intorno mantenendo, però, le debite distanze! Se i nostri manometri non fossero sconfinati nella "zona rossa" già da un bel po', credo che non avremmo mai voluto terminare quell'immersione!




Ulong Channel

Una volta che tutti sono pronti, si scende rapidamente intorno ai -20 m, a trovare l’inizio di una parete ripidissima. La seguiamo mantenendola a sinistra. Dopo circa 10 minuti, durante i quali abbiamo scrutato ogni anfratto alla ricerca di coloratissimi Nudibranchi, giungiamo presso una brusca svolta verso sinistra e ci si presentano davanti due strette insenature a formare una “W” lungo la linea della parete. Proprio come nel Blue Corner, proprio in corrispondenza di queste insenature, un’implacabile corrente ascensionale, richiama un numero impressionante di predatori a caccia di cibo facile. Ci piazziamo, ben ancorati col nostro reef-hook, sulla prima insenatura. Qui la fanno da padrona gli Squali Pinna Bianca, davvero numerosissimi e curiosissimi: si sono mantenuti a distanza fin tanto che ognuno di noi non è riuscito a trovare un solido ancoraggio alla roccia, poi hanno iniziato ad avventurarsi tra di noi, scrutandoci con ognuno dei loro formidabili sensi, con la consapevolezza di essere i padroni assoluti di quell’ambiente. I Grigi si mantenevano un po’ più distanti, ma neanche troppo, più interessati al cibo che a quella dozzina di strani esseri vestiti di nero…




Circa 15 minuti prima della fine dell’immersione, ci siamo disancorati e ci siamo diretti verso la seconda insenatura, dalla quale partiva un lungo Canyon perpendicolare al drop-off. Appena giunti al centro dell’insenatura, siamo stati travolti da una corrente pazzesca che s’incanalava tra la due pareti del Canyon! Ho cercato un perfetto assetto neutro, mi sono messo a testa in giù, e mi sono goduto, per 10 fantastici minuti, quella stranissima sensazione di assenza totale di peso, sospinto da quella fortissima corrente mentre, come nella pellicola di un film, le pareti del Canyon mi scorrevano davanti… L'immersione più emozionante che abbia fatto in vita mia!
Nei giorni successivi, quando le nostre guide si apprestavano ad illustrarci le immersioni del giorno, si levava ogni volta, un mantra dal sapore antico: “Ulong Channel… Ulong Channel… Ulong Channel…”. Purtroppo non abbiamo più fatto Ulong Channel………….

Jellyfish Lake

In epoche lontanissime, a causa dello scioglimento dei ghiacci polari, l’altezza del mare è salita a tal punto che, parte di essa, si è riversata in quasi 70 bacini di calcare all’interno delle Rock Islands. Insieme all’acqua marina, in molti di questi bacini, sono rimaste intrappolate delle meduse: le Golden Jellyfish. A causa della natura porosa del calcare, i laghi salati sono collegati al mare da strettissime fessure, che però non sono grandi abbastanza da permettere alle meduse di uscire dal lago. In tutti questi anni, questi piccoli animali, si sono adattati alla vita da reclusi in un modo a dir poco straordinario: non potendo cacciare, visto che non c’è niente da cacciare, hanno completamente perso i loro tentacoli urticanti. Per sopravvivere, allora, hanno imparato a collaborare con un’alga che vive in simbiosi con loro: la medusa vive praticamente delle sostanze che l’alga gli rifornisce attraverso i tessuti del suo corpo. L’alga, invece, per sopravvivere ha bisogno della fotosintesi clorofilliana, quindi, del sole! Ed è qui che accade l’impensabile! Le parti in ombra del lago sono deserte: non una sola medusa si trova in quelle zone perché sono tutte impegnate a seguire la luce del sole per fare in modo che le alghe si nutrano e, di conseguenza, anche loro!

 Non sono permesse le immersioni per due motivi: il primo è che le bolle emesse potrebbero imprigionare le delicatissime meduse e farle morire, il secondo è perché, poco sotto la superficie, ci sono alte concentrazioni di solfuro di idrogeno, sostanza altamente tossica. Quindi armati solamente di pinne e snorkel ci siamo diretti verso la parte più esposta al sole. 1… 2… 10… MIGLIAIA di meduse!!!!! Si stima che nel lago ne vivano 5 MILIONI!!! Io non avevo mai visto ne immaginato una cosa simile! Immerso completamente in mezzo a quegli esserini pulsanti, che solleticano ogni centimetro scoperto del corpo, facendo attenzione a pinneggiare il più delicatamente possibile per evitare di ferirli e circondato da un silenzio irreale! È un posto magico, incredibilmente rilassante, impossibile da descrivere con le parole! Di tutti i posti che ho avuto la fortuna di vedere in giro per il mondo, il Jellyfish Lake è sicuramente il più emozionante…




Palau è una meta fuori dalle classiche rotte turistiche: è lontano, complicato da raggiungere, i telefoni italiani non funzionano, è un posto decisamente caro, il clima è bizzoso, la sera ci sono pochissimi divertimenti, i ristoranti chiudono presto, non ci sono attività al di fuori della subacquea……. Eppure mi ha completamente stregato! Io ho un motto nella vita: “Mai nello stesso posto due volte”! A Palau ci tornerei anche subito! Se avete un buon budget e siete indecisi in quale meta recarvi, andate a Palau, non sbaglierete!


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      "Un ringraziamento particolare va' fatto a Luigi, autore e protagonista di questo articolo, con la speranza che condivida con noi ancora le sue splendide esperienze!"





















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05/10/2012             VISITA AL LAGO DI SAN DOMENICO                             HOME

Dall'inviato speciale per diveover.com Carmine:
 
Esco dall'autostrada come se in macchina avessi le bombole con la  voglia di scendere sott'acqua,  percorro la strada che mi porta al lago con anzia, con la speranza nel cuore che le foto viste siano ormai un ricordo... Ad ogni curva le gomme stridono, cerco il limite senza rischiare troppo; voglio arrivare per vedere. Da lontano intravedo la diga di sbarramento, ma la vegetazione non mi fa vedere oltre. Di colpo tanta luce riempie il mio scenario; e' il riflesso di uno splendido sole sulla roccia bianco candida.  Con i miei occhi vedo cio' che i miei amici sub mi hanno raccontato. Il livello del lago e' molto basso. Impossibile entrare in acqua. Dobbiamo pazientare perche' prima o poi il livello tornera' alla normalita' e noi ci saremo.
 
Qui Lago di San Domenico, Carmine diveover.com







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Pubblicato il 08/07/2012: "Immersione al Lago di San Domenico"
 

Una bella giornata!

 



Il Lago di San Domenico offre diverse opportunita' per svolgere immersioni tranquille o piu' impegnative; nato come un invaso artificiale creato per alimentare la centrale elettrica che si trova a nord del lago e'diventato presto meta di molti subacquei per la chiarezza delle sue acque e la suggestivita' del luogo. L'altitudine e' di 920 metri sul livello del mare, l'acqua e' sorgiva quindi la temperatura e' di circa 10°C tutto l'anno ma con un'adeguata protezione termica si puo' fare un bel tuffo! 

Noi oggi siamo entrati in acqua dopo il ponte di pietra, la temperatura esterna molto elevata fa si' che in questo periodo si formino delle alghe galleggianti che rendono i primi metri della discesa di un verde intenso che compromette la visibilita' ma subito dopo si apre a noi un'acqua abbastanza limpida che ci permette di effettuare un bel giro. Prediamo un caffe' alla macchinetta da bar che qualcuno gentilmente diversi anni fa' ha pensato di gettare giu' dal ponte... subito dopo ci mangiamo una braciola sulla fornacella che si trova vicino alla macchina del caffe....forse sarebbe stato meglio il contrario.... Proseguiamo seguendo la sponda del lago sino a scorgere una barchetta in legno affondata, da qui ci dirigiamo verso il centro dove incontriamo uno scoglio sul quale e' alloggiato un piccolo presepe che viene posto li' ogni anno con una suggestiva processione notturna organizzata da un'associazione subacquea Pescarese. Siamo ancora al di sopra dei 100 bar ma il freddo inizia a farsi sentire per alcuni membri del piccolo gruppo che non sono stagnati, torniamo cosi' indietro risalendo dal punto da cui siamo entrati.

Appena usciti dall'acqua lo stomaco inizia a borbottare a voce alta: Fameeee!!!

Giriamo la macchina verso il paese vicino di Scanno e ci fermiamo in uno dei tanti ristorantini del centro dove si mangia mooolto bene!!!
Riempite le panze e prima di tornare verso casa decidiamo di fare visita al santuario che sovrasta il lago di San Domenico dove scopriamo che sono sepolte le reliquie del Santo da cui prende nome il lago; la chiesetta e' molto piccola ma l'ambiente e' magico, all'interno alcune rondini hanno fatto un nido e roteano sulle volte interne.
Dietro l'altare scorgiamo l'ingresso della grotta dove il Santo ha vissuto come ermita;  e' piccola e fa' molto fresco rispetto all'esterno ma tutti coloro che entrano rimangono colpiti dalla particolarita' del luogo...
Siamo stanchi ma... abbiamo vissuto una bella giornata che consiglio a tutti! 
Buona immersione!


Info: Lago San Domenico, comune Villalago (AQ) 

A25 uscita Cocullo, direzione Scanno.

Per poter effettuare l'immersione bisogna inviare un fax informativo al Comune di Villalago al n° 0864.740154 con i nomi dei partecipanti ed i livelli, data ed ora. Il Comune autorizza con tacito consenso, basta portare con se copia del Fax ed esito positivo da esibire al Corpo Forestale nel caso dovessero esserci controlli.









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