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lunedì 23 aprile 2012

Storia di un Record man: Jacques Maiol





Jacques Mayol, secondogenito di un architetto francese, nacque a Shangai nel 1927. La sua famiglia era solita trascorrere le vacanze estive nella pineta di Karatsu, nella regione Kyushu, localizzata nel Giappone sud occidentale. A soli sei anni imparò a nuotare e fu nelle acque del sol Levante che incontrò il “suo” primo delfino. Poi, nella seconda metà degli anni trenta il militarismo giapponese si liberò di tutto quello che era occidentale e così la famiglia di Jacques abbandonò il paese.

Divenuto famoso come l’ “uomo delfino”, si avvicinò all’apnea oltre 40 anni fa' proprio grazie all’amicizia con una femmina di delfino di nome Crown. A quel tempo Jacques lavorava presso l’acquario che ospitava il delfino, in Florida, e pare che cominciò ad immergersi nel delfinario e ad apprendere i primi rudimenti dell’apnea proprio per stabilire un contatto con Crown. Dal suo primo record mondiale del 1966 (- 63 mt) all’ultima impresa dei 105 metri compiuta all’età di 56 anni all’Isola d’Elba, Jacques Mayol ha segnato il mondo dell’apnea in modo unico.


Fu lui il primo ad applicare le tecniche di rilassamento all’apnea, lui il primo uomo a superare il muro dei 100 metri, lui l’innovatore più eclettico della disciplina.
La sua visione del mare come liquido amniotico del pianeta da cui l’uomo proviene e a cui si ricongiunge attraverso l’immersione in apnea, sono parte della cultura dell’apneista moderno.

I suoi viaggi, la sua sfida leggendaria con Enzo Maiorca narrata dal film “Il grande blu” di Luc Besson, i suoi record, le sue intuizioni e la sua filosofia hanno ispirato generazioni di subacquei, compreso il grande Umberto Pelizzari, amico ed allievo di Jacques.

Nessuno si aspettava che la depressione avrebbe potuto intaccare lo spirito di un uomo come lui portandolo ad un gesto estremo.

Il 22 Dicembre 2001 Jacques Mayol  ha deciso di farla finita e si è impiccato nella sua casa dell’Isola d’Elba. Tale gesto appare motivato dalla depressione di cui il campione soffriva da tempo.
 


 
A noi piace ricordarlo fra i suoi delfini, mentre volteggia nel blu, e pensare che adesso che le sue ceneri sono state sparse nelle acque di Montecristo l’uomo delfino abbia finalmente trovato la pace.






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